Oliviero Fiorenzi

 Portrait of Oliviero Fiorenzi, Photo Margherita Nuti


Oliviero Fiorenzi (1992, Osimo. Vive e lavora a Milano) vivendo tra due contesti, ha sviluppato una particolare sensibilità per il tema del paesaggio. Formatosi presso NABA, Milano e la Willem de Kooning Academie, Rotterdam, attraverso il suo vissuto personale, costruisce un complesso apparato segnico figurativo, grazie al quale entra in relazione con il contesto in cui opera producendo installazioni pittoriche e scultoree. Attento alle variabili presenti nel contesto in cui opera, sviluppa la sua ricerca grafica/pittorica attingendo all’immaginario che potenziamo negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo è il periodo in cui esperiamo il mondo attraverso le forme del gioco, ed è proprio attraverso queste esperienze, vissute e poi metodicamente ricordate, che Fiorenzi ha creato la sua mitologia personale: un alfabeto visivo in costante aggiornamento, strumento con il quale costruisce, a seconda del progetto, nuove architetture di significato.

Ha esposto in gallerie, fondazioni e musei tra cui: “SSP”, Oliviero Fiorenzi e Roberto Alfano, The Address, Brescia, Italia (2020); “Crash Test”, Oliviero Fiorenzi e Yoan Mudry, Sonnenstube, Lugano, Svizzera (2019); “Progresso Inconsapevole”, Fondazione Feltrinelli, Milano, Italia (2019); “Turbosafary will never die but it did”, a cura di Studio Volante, Ex-Dogana, Roma, italia (2018); “The Great Learning”, a cura di Marco Scotini, La Triennale, Milano, Italia (2017). Ha realizzato importanti progetti di arte pubblica: 4-20 Airmarks, scultura cinetica, all’interno del progetto “SUPERBLAST”, Manifattura Tabacchi, Firenze, Italia (2021); Segnali, Video installation, Demanio Marittimo Km-278, Marzocca, Italia (2020); “OPEN SIGNS”, Pitture site-specific, La Mole Vanvitelliana, Ancona, Italia (2020), fra gli altri.

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