Francesco Pacelli (1988, Perugia. Vive e lavora a Milano) si è laureato in Design al Politecnico. È stato assistente di Roberto Cuoghi e ha collaborato alla direzione artistica del project space Dimora Artica. La sua ricerca attinge da sfere molteplici della cultura contemporanea, proponendo sintesi formali dai tratti immaginifici e volutamente ambigui, assumendo toni irrealistici ma plausibili agli occhi dello spettatore. Attraverso ripetute stratificazioni semantiche e una tensione continua per la sperimentazione materica, i lavori mettono in relazione immaginario collettivo e sfera personale in un loop di rimandi visivi al contempo destabilizzanti e familiari. La sua ricerca è un tentativo di mettere in connessione mondi e riferimenti diversi ispirati alla scienza, alla spiritualità, al rapporto tra natura e artificio, alle storie cosmiche, confluendo spesso in situazioni fantastiche e alternative rispetto alla realtà del quotidiano, in una sorta di costante ricerca di escapismo.
Fra le sue mostre personali e bi-personali più recenti: “Holobiont Rhapsody”, Duo show con Stach Szumski, Eastcontemporary, Milano, Italia (2021); “Notturno”, progetto site-specific a cura di Giulia Pollicita, UnaVetrina, Roma, Italia (2020); “Fishy fishy fishy X”, Rehearsal, Milano, Italia (2019).
Ha partecipato a mostre collettive come: “Abbiamo invitato un po’ di artisti nello Spazio”, pt II, a cura di Osservatorio Futura e Giacinto Di Pietrantonio, Osservatorio Futura, Torino, Italia (2022); “This must be the place”, a cura di Edoardo De Cobelli e Sara Van Bussel, Composit Flagship store, Milano, Italia (2022); “Les Danses Nocturnes”, curata da EastContemporary, Spread Museum, Entrevaux, Francia (2021); “Starry speculative nights”, a cura di Edoardo De Cobelli, Spazio Volta, Bergamo, Italia (2021); “Luna Calante”, a cura di Edoardo Manzoni e Giada Olivotto, Residenza La Fornace, Italia (2020); “Libertà”, a cura di Luca Beatrice, Castello di Lajone, Quattordio, Italia (2020); “Tetsuo’s body”, a cura di Marcello Barison e Andrea Samory, 9hours Hotel Otemachi, Fuchu, Tokyo, Giappone (2018); “Formes vivantes”, a cura di Jean-Charles Hameau, Musèe National Adrien Dubouchè, Limoges, Francia (2018); “Future Artists”, Nerve Visual Gallery, Londonderry, Irlanda del Nord (2016), fra le altre.