19 Aprile 2021
Il 2021 al Museo Novecento di Firenze: L’arte va oltre i confini | Racconta il direttore Sergio Risaliti
“L’intenzione è quella di consolidare un programma già avviato, con il primo imperativo di sensibilizzare sempre di più il pubblico. Continuano le grandi mostre di disegno al primo piano del Museo con opere su carta e il focus sulla tematica del collezionismo di Alberto della Ragione”. Sergio Risaliti
“Abbiamo poi interrogato il direttore riguardo al modo in cui lui e il suo staff abbiano affrontato, ad un livello anche emotivo ed umano, una pianificazione così ricca e vasta alla luce dei due anni critici che stiamo affrontando: “Al netto delle condizioni morali e psicologiche di questa fase, noi siamo dei professionisti e dobbiamo essere sempre pronti ed ‘allenati’ per poter entrare in gioco. Le mostre e i progetti museali non si programmano in un giorno, ma in mesi e mesi e il museo richiede un lavoro quotidiano. “
© Caterina Fondelli
6 Marzo 2021
L’Armonia in Manifattura Tabacchi: verso una multidisciplinarietà di Arte e Ambiente
Già nel titolo quest’esperienza rivela tutta la sua portata etica a livelli micro e macro, il concetto di armonia che provvede a riequilibrare le polarità e diseguaglianze che dominano il mondo contemporaneo: uomo – natura; uomo – tecnologia; città – mondo; fare – pensare.
” L’arte sembra proprio riuscire nel suo intento unificativo; è evidente come nel loro percorso formativo questi artisti emergenti siano stati capaci di instaurare un profondo dialogo. Le molteplici influenze spirituali e formali si manifestano nell’evento della mostra, traguardo di un confronto costante con la quotidianità dell’ambiente, con i propri colleghi in residenza, con gli ospiti esterni e con il curatore e il tutor. L’Armonia è un monito significativo di comunità ed unione di intenti, di quella socialità di cui abbiamo riscoperto l’importanza. “
© Caterina Fondelli
22 Dicembre 2020
Braid – Monique Mouton | VEDA, Firenze
La prima mostra personale in Italia di Monique Mouton: per riflettere sul concetto di visione dell’arte
” “Braid” è, globalmente, una mostra che richiede una visione spaziale e temporale, una presenza fisica in quello spazio per cui il lavoro è stato concepito; un avvicinamento letterale e mentale all’artista, alle sue reminescenze, al suo minimalismo rinnovato lungo le traiettorie segnate da Agnes Martin e dalla trascendenza cui quella ricerca andava ad alludere. In Monique Mouton materiale, gesto e spirito aprono alla riflessione sull’atto stesso del vedere. Rispetto al nostro mondo digitalizzato, con il suo ritmo incessante, siamo richiamati ora alla lentezza della ricezione, al soffermarci sui particolari affinché queste opere diventino specchio dei nostri sensi.”
© Caterina Fondelli